Un Circolo degli Esteri più inclusivo e innovativo: il bilancio di Giuseppe Scognamiglio

Il Circolo degli Esteri, storica istituzione della diplomazia italiana, ha vissuto un profondo cambiamento sotto la guida di Giuseppe Scognamiglio.
“Quando ho assunto la presidenza, il Circolo perdeva 50 soci all’anno e contava solo 1.700 membri”, racconta Scognamiglio. “Abbiamo scelto di aprire le porte a nuove professionalità, dai diplomatici stranieri agli imprenditori. In due anni, abbiamo superato i 2.000 iscritti, ammodernato le strutture e abbassato l’età media a 57 anni”.
Sulle polemiche passate, è netto: “Non c’è mai stato alcun procedimento giudiziario a mio carico. Purtroppo, alcune notizie infondate hanno cercato di gettare discredito. È stato un attacco ingiusto non solo alla mia persona, ma anche alla credibilità di un’istituzione che merita rispetto”.
Dopo tre anni alla guida del Circolo, Scognamiglio ha scelto di non ricandidarsi, esprimendo soddisfazione per il lavoro svolto: “Sono orgoglioso di quanto fatto in questi tre anni, lasciando un Circolo più dinamico e aperto, consapevole che continuerà a essere un punto di riferimento per il dibattito internazionale su tematiche cruciali come il rapporto tra l’Italia e il resto del mondo, tra democrazie e regimi autoritari, tra guerra e pace”.